Nostro Signor Don Chisciotte

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Descrizione

di Gabriele Fergola

Quello di don Chisciotte è uno dei quattro miti fondanti della civiltà e della cultura occidentale ed europea accanto a quelli di don Giovanni, di Faust e di Amleto. Tutti miti che si stagliano nel segno dell’“azione” proprio dell’Occidente, secondo quanto hanno rilevato Spengler, Guénon ed Evola, mentre l’Oriente, al di fuori del Giappone, ha avuto sempre come principio fondante la “contemplazione”, cioè la supremazia della casta sacerdotale su quella regale.

Don Chisciotte non ha attirato solo l’attenzione di grandi saggisti spagnoli quali Unamuno, Ortega, Maeztu, ma sin dalla prima edizione del 1605 ha suscitato estremo interesse anche all’estero, come dimostrano i casi di Nietzsche, Turgheniev e Papini. Per non parlare dei numerosi pittori, in specie spagnoli, che in alcune loro opere si sono ispirati più o meno liberamente al “Cavaliere della Triste Figura”.

 

Gabriele Fergola è nato a Napoli nel 1938. È giornalista e non crede nel mito del “Risorgimento” né nei valori della “resistenza”.

È stato editorialista e collaboratore dei quotidiani Roma, Napoli Notte, Il Giornale d’Italia, Il Secolo d’Italia e Il Giornale, oltre che delle riviste Il Conciliatore, L’Alfiere, L’Italiano e Storia e Verità.

Opere in precedenza pubblicate: Antirisorgimento (1961), Alcudia(1969), Beats (1970), Il reazionario Freud (1971), Il Mezzogiorno problema nazionale (1976), Storia della destra spagnola (1979),Apologia di Brasillach (1989) e, per i tipi di Controcorrente, Italia invertebrata (1998). Ha inoltre curato l’antologia Ortega y Gasset, masse e aristocrazie (1972), l’edizione italiana di Alfonso García Valdecasas L’idalgo e l’onore (1975), di Ramiro Ledesma RamosFascismo in Spagna? (2000) e il terzo volume di Napoli spagnola di Francisco Elías de Tejada (2005), opera pubblicata da Controcorrente.

Numero di pagine: 122

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