Facciamo un passo indietro a quando andavamo a scuola e domandiamoci: quante sono le artiste che abbiamo studiato nelle ore dedicate alla storia dell’arte? Lo stesso numero delle autrici inserite nel programma di letteratura italiana e straniera?
«Ogni donna che fa arte è simbolo di indipendenza, di libertà, di coraggio» scrive Florindo Di Monaco in “Le artiste invisibili. Dal Medioevo ai giorni nostri storie di donne di talento dimenticate o ignorate” edito da Controcorrente.
Un testo importante perché restituisce alla Storia le tante artiste obliate e mai citate nei libri di storia dell’arte. Un viaggio nel tempo per conoscere il folto gruppo di pittrici, scultrici, autrici di graffiti, murales e performer nei diversi continenti.
Un compendio da leggere, studiare e ricordare ogni qual volta si parli d’arte e si ascolti pronunciare solo nomi maschili. «Le donne hanno fatto da sempre arte, ma la storia dell’arte è stata scritta dagli uomini i quali hanno volutamente ignorato, oscurato e sottovalutato le donne limitandosi, nel migliore dei casi, a rapidi e fugaci accenni».
Di Monaco riconosce una verità scomoda e si adopera per colmare un colpevole vuoto di informazione restituendo dignità ed esistenza al talento volutamente cancellato.
Sono contenta che negli ultimi anni Frida Khalo e Artemisia Gentileschi abbiano ricevuto una significativa attenzione mediatica e commerciale ma esistono molte altre donne che hanno fatto dell’arte la loro professione meritando di esser conosciute e il testo che ho tra le mani è una guida utile per conoscerle.
L’autore spiega come si propone di spostare il focus dalla donna intesa come musa ispiratrice, soggetto passivo, a protagonista, soggetto attivo, perché artista e traccia un percorso nel tempo e nello spazio presentando esperienze e artiste di significativo interesse e spessore.
Scopriamo tra le pagine che nel 1662 Elisabetta Sirani (1638-1665) gestisce la prima bottega d’arte per sole donne – la Scuola delle donne – di come non sia facile stabilire se il primato per il genere della natura morta sia da attribuire a Caravaggio o a Fede Galizia (1578 circa – 1630), conosciamo Maria Sibylla Merian (1647-1717) botanica e scienziata che con la seconda figlia compie un viaggio pionieristico nel Suriname addentrandosi nella foresta per osservare e dipingere il mondo vegetale e quello animale.
Procedendo nella lettura si incontrano artiste di epoche diverse con esperienze personali e percorsi formativi differenti ma, tutte, animate dalla passione e la tenacia. Oltre i nomi noti di Angelica Kauffmann, Elizabeth Vigée Le Brun, Berthe Morisot, Camille Claudel, Niki de Saint Phalle e Georgia O’ Keeffe prendiamo confidenza con quelli di artiste – ai più – ignoti.
Pittrici, scultrici e performer che hanno scelto correnti e tecniche espressive lontane tra loro, ognuna portatrice di una sintesi culturale, è interessante leggere di esperienze non solo europee.
Il testo di Di Monaco è importante perché smaschera la menzogna secondo cui non ci sarebbero artiste il cui talento sia paragonabile a quello dei colleghi meritando di trovar posto accanto a loro nei manuali di storia dell’arte. In presenza di un lavoro di scavo e ricerca che ne restituisce, in numero significativo, alla memoria collettiva non si potrà più sostenerlo.
Si crea un precedente, si legittima e si formula un elenco di riferimento distinto per epoche e provenienza geografica. La storia dell’arte si arricchisce di interpretazioni, passione, tecniche e visioni integrandosi di quella metà che, fino ad ora, era stata nascosta e negata.
La sensibilità artistica appartiene all’individuo, ogni artista percepisce il mondo e la vita in modo unico e irripetibile ed esserne privati è una perdita per l’intera Umanità. L’oblio, al pari della censura, in nessun caso è la risposta giusta, l’arte non offende, mai. E nemmeno l’esser donna.
D’ora in poi quando di arte si parlerà e scriverà sarà bene tenere a portata di mano questo volumetto con le sue informazioni preziose, in tal modo si colmeranno le tante lacune fino ad oggi esistenti sull’argomento. L’arte racconta l’evoluzione dei modelli sociali senza tralasciarne nessun aspetto: potere, sesso, danaro, guerre, violenza, religioni, miti, leggende, credenze, passioni, corruzione, estetica, potenza della Natura…
Perciò, se vogliamo ricostruire il passato e guardare al presente con onestà intellettuale e desiderio di verità è necessario osservare la produzione artistica senza operare nessuna censura, senza nascondere né negare. Una lettura completa, ricca e variegata della produzione artistica – senza far distinzioni sul sesso dell’autore/trice – è un dono per alimentare lo spirito e tenere lontano ogni forma di pregiudizio e stereotipo.
di Francesca Vitelli (da ilmondodisuk.it del 28 novembre 2022)
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IL LIBRO
Florindo Di Monaco,
Le artiste invisibili. Dal Medioevo ai giorni nostri storie di donne di talento dimenticate o ignorate
Controcorrente
Pagine 239
euro 20
L’AUTORE
Docente di Lettere nei licei, poeta, storico, conferenziere, Florindo Di Monaco incentra tutta la sua opera sulla donna, esplorando l’universo femminile nei suoi molteplici aspetti con saggi e raccolte di poesie. Tra i suoi lavori, il libro La storia è donna e le collane audiovisive di Storia universale dell’arte al femminile e di Storia universale della musica al femminile.