Descrizione
(1960-1970)
di Julius Evola
A cura di Luca Siniscalco
Pagine 146
I libri del Borghese
Mito, simbolo, iniziazione, spiritualità orientale e occidentale, metafisica del sesso, filosofia della temporalità: sono questi solo alcuni dei temi affrontati da Julius Evola nei cinque saggi pubblicati su «Antaios», rivista tedesca diretta dallo storico delle religioni Mircea Eliade e dallo scrittore Ernst Jünger e che rappresentò un grandioso cantiere intellettuale per la cultura conservatrice e antimoderna dell’Europa del Secondo dopoguerra.
Nel decennio 1960-1970, inserendo le proprie riflessioni nella cornice mitico-simbolica del progetto editoriale tedesco, Evola affronta questioni fondamentali per comprendere il resto della sua opera – e, ancor più rilevante, il nostro presente. A prospettare una alternativa per la civiltà occidentale emerge la sua serrata critica alla modernità: letti in piedi fra le rovine, gli scritti di «Antaios» offrono uno sguardo acuto, di tipo metastorico, sulle fonti della philosophia perennis.